Quante associazioni in un oggetto personale. Nella lista dei sinonimi del significato infinito ci sono tante parole che mi fanno pensare al futuro. Il mio futuro arriva sempre così presto, il mio futuro è il presente. E il presente sarà in questa meravigliosa isola greca. Le giornate saranno scandite dal dolce far niente quasi fosse l’esatto passaggio di testimone con l’Ischia di giugno. Due isole, due assolute certezze. Non mancherà il rito del bagno alle sette e mezza/otto del mattino prima della colazione ereditato da miei anni al mare nelle nostre avventure di coppia qui a Mykonos, a Barbados e a Corfù.
Un vero toccasana rigenerante. Non mancherà nemmeno il rito della scelta del ristorante per la cena, dove la Taverna Nicolas sarà la regina incontrastata e la moussaka il piatto d’eccellenza. Non mancherà la passeggiata pre e dopo cena sulla costa per arrivare da “Nicolas” e quella già accennata all’inizio per godere dell’architettura a spruzzo delle piccole casette a forma di cubi bianchi in un quadro paesaggio dipinto sopra una tela azzurra/blu, lo stile tipico delle Cicladi. L’effetto è inequivocabilmente incantevole. Mykonos è sempre un bel sogno da vivere.
Il volo di ritorno ci servirà solo per andare a cambiare l’interno dei nostri trolley : destinazione Parigi. I costumi da bagno verranno sostituiti dalle camicie a fiori e il dolce far niente verrà rimpiazzato dalle scorribande in bici per le strade parigine. Per questa tre giorni nella capitale di Francia abbiamo scelto, come già provato a nella Copenhagen di maggio, l’esperienza Airbnb. La scelta è caduta su una bellissima casa in Rue Lecourbe strategicamente collocata adiacente la nostra zona preferita di Montparnasse. Casa tecnologicamente avanzata con due camere da letto per quattro persone (ci ha raggiunto Edoardo “Trofimov”) e una piccola stanzina wc separata dal bagno (?!?).
Vito e Betty hanno portato anche due entità del loro nucleo familiare, tali Cenerina e Cofelle o Cofelle e Cenerina che hanno addirittura un loro account in Facebook e si fanno ritrarre con lo sfondo di monumenti o di particolari ambientazioni. Bah. Nella prima giornata ho conosciuto Aleksandra la girlfriend polacca di Edoardo di professione attrice di teatro e cinema. Insieme abbiamo pranzato nel bistrot di Depardieu con la mia fotografia di rito con Priscilla Andreani musa di Gerard. Sempre insieme ci siamo poi incamminati verso l’Arc de Triomphe costeggiando la cupola dell’Hotel des Invalides, il dorato ponte di Alessandro III, le Grand Palais e parte degli Champs Elysées.
Raggiunto l’obiettivo del grande arco abbiamo salutato i due piccioncini lasciandoli per un paio d’ore di intimità prima della partenza di Aleksandra. Con Edoardo ci siamo dati appuntamento sugli scalini dell’Opera. Betty Vito e io per passare il tempo abbiamo passeggiato verso Place de la Concorde e lungo Rue de Rivoli con sosta di bisogno al Westin Paris-Vendome. Il Ritz è quasi pronto e il prossimo anno ci vedrà di nuovo protagonisti. Riunita la truppa … è già quasi ora di cena. Raggiungiamo il Palais Royal e da lì i passi per arrivare al nostro bistrot preferito “Cafè de Victoires” sono davvero pochi. Stappiamo una bottiglia di champagne. Siamo a Parigi, quale miglior scelta ? Il tragitto verso casa lo proseguiremo a piedi e alla fine della giornata saranno venti i chilometri percorsi così come da precise indicazioni dell’Apple iPhone 5s di Vito. Non male come inizio questo lungo weekend.
Vito e Betty hanno portato anche due entità del loro nucleo familiare, tali Cenerina e Cofelle o Cofelle e Cenerina che hanno addirittura un loro account in Facebook e si fanno ritrarre con lo sfondo di monumenti o di particolari ambientazioni. Bah. Nella prima giornata ho conosciuto Aleksandra la girlfriend polacca di Edoardo di professione attrice di teatro e cinema. Insieme abbiamo pranzato nel bistrot di Depardieu con la mia fotografia di rito con Priscilla Andreani musa di Gerard. Sempre insieme ci siamo poi incamminati verso l’Arc de Triomphe costeggiando la cupola dell’Hotel des Invalides, il dorato ponte di Alessandro III, le Grand Palais e parte degli Champs Elysées.
Raggiunto l’obiettivo del grande arco abbiamo salutato i due piccioncini lasciandoli per un paio d’ore di intimità prima della partenza di Aleksandra. Con Edoardo ci siamo dati appuntamento sugli scalini dell’Opera. Betty Vito e io per passare il tempo abbiamo passeggiato verso Place de la Concorde e lungo Rue de Rivoli con sosta di bisogno al Westin Paris-Vendome. Il Ritz è quasi pronto e il prossimo anno ci vedrà di nuovo protagonisti. Riunita la truppa … è già quasi ora di cena. Raggiungiamo il Palais Royal e da lì i passi per arrivare al nostro bistrot preferito “Cafè de Victoires” sono davvero pochi. Stappiamo una bottiglia di champagne. Siamo a Parigi, quale miglior scelta ? Il tragitto verso casa lo proseguiremo a piedi e alla fine della giornata saranno venti i chilometri percorsi così come da precise indicazioni dell’Apple iPhone 5s di Vito. Non male come inizio questo lungo weekend.
La luce del giorno e del sole filtra attraverso le finestre dell’abitazione che ci ospita. Vito e io scendiamo nella boulangerie all’angolo per acquistare croissant tutto burro e una baguette da dividerci per la colazione da fare in casa. Nel soggiorno c’è un iMac a 21”. Ci servirà prima per dare un sottofondo musicale a questo nuovo rito mattutino e dopo per programmare la giornata. Tante cose da fare, tanto tempo da riempire. Decidiamo di prendere subito le biciclette utilizzando il servizio cittadino Velib. Inizialmente perderemo un po’ di tempo davanti al monitor per scegliere le due ruote, ma poi ci abitueremo nell’arco della giornata. Il mio senso di orientamento e il mio conoscere le strade di Parigi ci eviteranno l’utilizzo della mappa della città.
Si pedala allegramente sull’asfalto della Rue Vaugirard, la più lunga strada di Parigi. Il primo step è vicino al Pantheon dove parcheggiamo le biciclette La location è presa dal film “Midnight in Paris” di Woody Allen. Sono le scale della Chiesa di Saint Etienne du Mont. Qui il protagonista accettava un passaggio su una bella vettura d’epoca e per incanto si ritrovava trasportato indietro nel tempo, nella Parigi degli anni venti. Il rintocco delle campane della chiesa nel momento del nostro autoscatto ci regala un’atmosfera di altri tempi, forse proprio quella degli anni venti. Decidiamo di passeggiare un po’ per respirare meglio la città. Un piccolo mercatino ci dispensa foie gras e formaggi. Proseguiamo oltre e ci fermiamo davanti la storica libreria “Shakespeare and Company” altra location del film.
Sta arrivando l’ora di pranzo, inforchiamo ancora i pedali delle biciclette e ci dirigiamo verso Montparnasse per sostare in una delle innumerevoli creperies della zona. Anche questo è un nostro piccolo rito. Dopo pranzo torniamo a “casa” per un riposino. Al risveglio si entra nel magico mondo di Jimmy Buffett. Indossiamo le nostre camicie a fiori e le collane stile caraibico. Metrò alla mano ci spostiamo verso Montmartre. Il locale dove Jimmy terrà il suo gioioso concerto è la Cigale. Ci mettiamo in coda insieme ai soliti “americani”. L’attesa è rispettata con fotografie e interviste della Margaritaville TV. Si entra in scena. Il vecchio Jimmy è in gran forma e il suo concerto scorre spensieratamente ed entusiasticamente per più di due ore. Cameo sulle note della canzone “Southern Cross” versione cover degli Crosby Stills & Nash … sul palco arrivano Graham Nash e Stephen Stills.
Vito lo aveva predetto. Il fine concerto sarà festeggiato ancora nel nostro bistrot Victoires con una bella fresca bottiglia di vino rosso Broully che accompagnerà la carne di manzo e di pollo, il puré e le patatine fritte. Il rientro in serata avverrà ancora in bicicletta. I quattro chilometri che ci separano da casa ci faranno vivere la Parigi illuminata di notte. Che splendida giornata. E sarà splendida anche la successiva, quella di domenica. E’ il 27 di settembre … vent’anni fa mi ero sposato. Una domenica senza auto cita la pubblicità sparsa per la città. Biciclette, biciclette e ancora biciclette. L’energia ce la daranno i croissant 100% burro che Vito svegliandosi prima degli altri ha contrattato (per via della chiusura domenicale della boulangerie) in una brasserie all’angolo di Rue Lecourbe. Il percorso della giornata inizia in direzione Tour Eiffel.
Qui scattiamo alcune fotografie con una prospettiva della torre seguendo e inseguendo la scenografia del film “La cena dei cretini”. Il passo verso gli Champs Elysées è breve. Le macchine non possono circolare sulla strada del lungo boulevard ed è veramente insolito vedere la prospettiva con l’Arco di Trionfo così piena di biciclette, un festoso happening delle due ruote che si stende per quasi due chilometri. Il nostro itinerario ci porta al vicino parco cittadino di Parc Monceau. Nel verde del parco si stagliano colonne corinzie che circondano un piccolo laghetto artificiale. Particolare anche il ponticello in stile veneziano. La sosta seduti sull’erba per una sigaretta e per i racconti universitari di Edoardo è quasi dovuta. Dopo il pranzo ci portiamo verso Montmartre. Una lunga scalinata col fiatone ed eccoci a Place du Tertre, la piazzetta degli artisti. Il Sacro Cuore e la vigna sono alle spalle e il panorama è splendido con il sole pieno.
Nella discesa verso la Senna Edoardo riesce perfino a fare una tappa dal parrucchiere di origini egiziane per un taglio delle punte e forse qualcosa di più. Edoardo come Sansone … ma i capelli gli ricresceranno in men che non si dica. Tour Saint Jacques, Conciergerie, Ile de la Citè al tramonto faranno sfondo per le nostre fotografie. La scelta del ristorante per la cena cadrà ancora una volta nel nostro bistrot dietro Palais-Royal. Ormai siamo di casa e la proprietaria Agata Cristine di origine polacche è lì che ci aspetta. Champagne, uova e insalata con caprini caldi per iniziare e vino rosso Broully con plateau de fromages (piatto di formaggi) a seguire. E’ l’omaggio del Nick in contatto telefonico da Milano. Il rientro verso casa ancora in bicicletta ci farà immortalare questa volta con lo sfondo della piramide di vetro del Louvre. Davvero un’altra splendida giornata sia per il tempo che per il paesaggio. Ultimo giorno a Parigi.
E’ lunedì e mentre il mondo lavora noi ci godiamo il sole delle ore della giornata a disposizione. Le spendiamo prima passeggiando nella zona del Centre Pompidou e poi seduti a bordo stagno del Jardin de Luxembourg (Giardino di Lussemburgo) il giardino del Senato francese dove Vito ed Edoardo armati di ukulele e armonica intonano arie di canzoni francesi e internazionali. Il pranzo finale decidiamo di “adempierlo” al Restaurant Polidor, ennesima location del film “Midnight in Paris” dove il protagonista incontra Ernest Hemingway. I prezzi sono buoni e la cucina è tradizionale. Un nuovo posto per noi. Il locale è del 1845. Una bella scoperta grazie a Woody Allen.
Tornando qualche righe indietro a proposito dell'infinito e del futuro mi viene in mente una citazione del film "Ratatouille" che diceva : "Perché non qui ? Perché non ora ? E quale posto migliore di Parigi per sognare?"
Si pedala allegramente sull’asfalto della Rue Vaugirard, la più lunga strada di Parigi. Il primo step è vicino al Pantheon dove parcheggiamo le biciclette La location è presa dal film “Midnight in Paris” di Woody Allen. Sono le scale della Chiesa di Saint Etienne du Mont. Qui il protagonista accettava un passaggio su una bella vettura d’epoca e per incanto si ritrovava trasportato indietro nel tempo, nella Parigi degli anni venti. Il rintocco delle campane della chiesa nel momento del nostro autoscatto ci regala un’atmosfera di altri tempi, forse proprio quella degli anni venti. Decidiamo di passeggiare un po’ per respirare meglio la città. Un piccolo mercatino ci dispensa foie gras e formaggi. Proseguiamo oltre e ci fermiamo davanti la storica libreria “Shakespeare and Company” altra location del film.
Sta arrivando l’ora di pranzo, inforchiamo ancora i pedali delle biciclette e ci dirigiamo verso Montparnasse per sostare in una delle innumerevoli creperies della zona. Anche questo è un nostro piccolo rito. Dopo pranzo torniamo a “casa” per un riposino. Al risveglio si entra nel magico mondo di Jimmy Buffett. Indossiamo le nostre camicie a fiori e le collane stile caraibico. Metrò alla mano ci spostiamo verso Montmartre. Il locale dove Jimmy terrà il suo gioioso concerto è la Cigale. Ci mettiamo in coda insieme ai soliti “americani”. L’attesa è rispettata con fotografie e interviste della Margaritaville TV. Si entra in scena. Il vecchio Jimmy è in gran forma e il suo concerto scorre spensieratamente ed entusiasticamente per più di due ore. Cameo sulle note della canzone “Southern Cross” versione cover degli Crosby Stills & Nash … sul palco arrivano Graham Nash e Stephen Stills.
Vito lo aveva predetto. Il fine concerto sarà festeggiato ancora nel nostro bistrot Victoires con una bella fresca bottiglia di vino rosso Broully che accompagnerà la carne di manzo e di pollo, il puré e le patatine fritte. Il rientro in serata avverrà ancora in bicicletta. I quattro chilometri che ci separano da casa ci faranno vivere la Parigi illuminata di notte. Che splendida giornata. E sarà splendida anche la successiva, quella di domenica. E’ il 27 di settembre … vent’anni fa mi ero sposato. Una domenica senza auto cita la pubblicità sparsa per la città. Biciclette, biciclette e ancora biciclette. L’energia ce la daranno i croissant 100% burro che Vito svegliandosi prima degli altri ha contrattato (per via della chiusura domenicale della boulangerie) in una brasserie all’angolo di Rue Lecourbe. Il percorso della giornata inizia in direzione Tour Eiffel.
Qui scattiamo alcune fotografie con una prospettiva della torre seguendo e inseguendo la scenografia del film “La cena dei cretini”. Il passo verso gli Champs Elysées è breve. Le macchine non possono circolare sulla strada del lungo boulevard ed è veramente insolito vedere la prospettiva con l’Arco di Trionfo così piena di biciclette, un festoso happening delle due ruote che si stende per quasi due chilometri. Il nostro itinerario ci porta al vicino parco cittadino di Parc Monceau. Nel verde del parco si stagliano colonne corinzie che circondano un piccolo laghetto artificiale. Particolare anche il ponticello in stile veneziano. La sosta seduti sull’erba per una sigaretta e per i racconti universitari di Edoardo è quasi dovuta. Dopo il pranzo ci portiamo verso Montmartre. Una lunga scalinata col fiatone ed eccoci a Place du Tertre, la piazzetta degli artisti. Il Sacro Cuore e la vigna sono alle spalle e il panorama è splendido con il sole pieno.
Nella discesa verso la Senna Edoardo riesce perfino a fare una tappa dal parrucchiere di origini egiziane per un taglio delle punte e forse qualcosa di più. Edoardo come Sansone … ma i capelli gli ricresceranno in men che non si dica. Tour Saint Jacques, Conciergerie, Ile de la Citè al tramonto faranno sfondo per le nostre fotografie. La scelta del ristorante per la cena cadrà ancora una volta nel nostro bistrot dietro Palais-Royal. Ormai siamo di casa e la proprietaria Agata Cristine di origine polacche è lì che ci aspetta. Champagne, uova e insalata con caprini caldi per iniziare e vino rosso Broully con plateau de fromages (piatto di formaggi) a seguire. E’ l’omaggio del Nick in contatto telefonico da Milano. Il rientro verso casa ancora in bicicletta ci farà immortalare questa volta con lo sfondo della piramide di vetro del Louvre. Davvero un’altra splendida giornata sia per il tempo che per il paesaggio. Ultimo giorno a Parigi.
E’ lunedì e mentre il mondo lavora noi ci godiamo il sole delle ore della giornata a disposizione. Le spendiamo prima passeggiando nella zona del Centre Pompidou e poi seduti a bordo stagno del Jardin de Luxembourg (Giardino di Lussemburgo) il giardino del Senato francese dove Vito ed Edoardo armati di ukulele e armonica intonano arie di canzoni francesi e internazionali. Il pranzo finale decidiamo di “adempierlo” al Restaurant Polidor, ennesima location del film “Midnight in Paris” dove il protagonista incontra Ernest Hemingway. I prezzi sono buoni e la cucina è tradizionale. Un nuovo posto per noi. Il locale è del 1845. Una bella scoperta grazie a Woody Allen.
Tornando qualche righe indietro a proposito dell'infinito e del futuro mi viene in mente una citazione del film "Ratatouille" che diceva : "Perché non qui ? Perché non ora ? E quale posto migliore di Parigi per sognare?"
Post's song per Mykonos : "Run" performed by Ludovico Einaudi
Post's song per Parigi " : "Southern cross" performed by Jimmy Buffett
9/15
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