Settembre a Parigi per me vuol dire indossare una colorata camicia caraibica e trascorrere la serata muovendomi al ritmo della musica di Jimmy Buffett. Ma vuol dire anche sorseggiare champagne, fare lunghe passeggiate, immergermi nella “joie de vivre” francese. Questo settembre è stato invece anche quello dell'utilizzo delle biciclette cittadine che si prendono e si lasciano in tantissimi posti strategici di Parigi. A noi (Vito Betty Edoardo e moi) non serve la piantina della città … ci sono io che la conosco bene. E allora tutti in fila nelle corsie degli autobus alla ricerca di nuove emozioni parigine. In bicicletta senza fare grossi sforzi si riescono a vedere scorci nuovi di quella che per me è “la mia città”. E' il quarto settembre che insieme a Vito e Betty ci ritroviamo per gustare l'unico concerto europeo di Jimmy Buffett, il terzo insieme a Edoardo che ci raggiunge da Copenhagen. Il tempo di scaricare i bagagli nell'hotel di “casa” di Montparnasse e via con i nostri “riti”. Scelta della creperie bretone per il pranzo e camminata pomeridiana lungo Rue de Rennes fino a Saint Germain-des-Près. Poi si imbocca Rue Bonaparte per percorrerla tutta fino a scorgere la Senna. E' la passeggiata delle passeggiate transitando davanti ai due Cafès storici, le Deux Magots e il Flore, resi così celebri dal susseguirsi nei decenni della presenza di numerosi artisti. A metà di Rue de Rennes a distanza di dieci anni mi sono fatto immortalare seduto al tavolo all'aperto del café-brasserie l'Horizon per un “trova la differenza” delle istantanee. In una traversa di Rue Bonaparte ci siamo soffermati esternamente davanti la casa museo di Serge Gainsburg che la figlia Charlotte sta ristrutturando. La passeggiata ci porta, attraversando il Louvre, lungo i portici del Palais-Royal per giungere alla “galerie Vivienne” (passaggio coperto) dove finalmente quest'anno, vista l'ora pomeridiana riusciamo a goderci tutti i piccoli eleganti negozietti all'interno.
Ci presentiamo al Cafè Bistrot Victoires in prossimità dell'omonima piazzetta per cercare di prenotare un tavolo per quattro per il dopo concerto. Ci ritorneremo con le nostre camicie colorate, ancora inebriati dalla musica di Jimmy Buffett per festeggiare in tarda serata la “fresca” laurea di Edoardo. Eccoci ora davanti al teatro de “La Cigale” in coda insieme al folklore dei suoi ammiratori. Quelli scozzesi ci offrono biscotti tutto burro e whisky. Il tempo passa velocemente e ci troviamo dentro il teatro senza accorgercene mischiati al colorato e festoso pubblico cui noi ormai da anni ne facciamo parte. Il buon Jimmy non ci delude mai. Il concerto è sempre gioioso e spumeggiante. Oltre al suo repertorio ci regala anche una bellissima cover di “All night long” di Lionel Ritchie con cui ha duettato di recente. Il tempo corre di nuovo veloce e noi facciamo lo stesso per arrivare in orario per la cena dopo spettacolo al Cafè Bistrot Victoires. Ordiniamo le loro tartare poulé (appena scottate) di salmone e il loro champagne e nel buio della sala all'arrivo dei dessert i camerieri portano al buon Edoardo la candelina da spegnere per celebrare questo felice momento. Degna conclusione di una bellissima giornata. La mattina seguente dopo aver inzuppato il burroso croissant nel cafè au lait, la linea 6 della metropolitana ci porta all'Etoile dove l'Arco di Trionfo si staglia lungo gli Champs Elysées. A metà degli stessi facciamo una piccola deviazione per andare a “visitare” il lussuoso hotel George V, quello di alcune scene di “French Kiss”. Il “nostro” Ritz è chiuso per ristrutturazione e siamo alla ricerca di un degno sostituto. Ne “visiteremo” altri due, uno adiacente lo stesso George V e l'altro (Park Hyatt Paris Vendome) sulla rue che da l'Opera porta a Place Vendome. Tornando sui Campi Elisi mi fermo per acquistare la t-shirt del Paris Saint Germain e poi arriva la grande novità di quest'anno sponsorizzata da Edoardo : il noleggio dei velos “le biciclette cittadine”. Foto di rito per il “vernissage” e via per le “rues” e i grandi “boulevards” di Parigi. E quasi rilassante nonostante il traffico e lo sballottamento sul pavè di alcune vie. Su e giù alla ricerca di nuovi posti da vedere. La Moschea e il ristorante panoramico di Kenzo e poi ancora l'irrinunciabile lungo Senna, la Tour Eiffel, Notre Dame e il Quartiere Latino. Si prende la bicicletta, la si lascia in un dei punti posteggio, la si riprende e via ancora. La sera replichiamo la cena del giorno precedente; il Cafè Bistrot Victoires ci aspetta sempre con lo champagne (per festeggiare il mio San Michele) e i suoi piatti davvero deliziosi nell'ottimo rapporto qualità prezzo. E' il nostro bistrot di riferimento. Siamo alla fine di questa toccata e fuga musical-enograstronomica. E' arrivato lunedì, il giorno del rientro. Ci dedichiamo ancora a qualche scorribanda in bicicletta il tempo di coprire la mattinata in attesa del pranzo dove abbiamo prenotato da mesi al Le Bien Decidè il terzo ristorante del grande Gerard Depardieu, quello più simile alle enoteche con cucina o ai bistrot à vins. La scelta del vino (Vito e il sottoscritto) è caduta su un rosso eccelso, le “Ma Verité”. Piatti del giorno deliziosi e perfettamente cucinati, dal magret de canard (petto d'anatra) al tonno scottato, ai sublimi dolci. Adoro Parigi, non riuscirei a farne meno. Alla prossima, à bientot ... : è l'augurio più bello che io possa fare. Uso e abuso nei miei post aggettivi come sublime, straordinario, meraviglioso, incantevole, stupendo ecc.ecc. perché quello che vedo e vivo durante i miei viaggi è fuori dall'ordinario e se da una parte sogno il giorno in cui tutte queste emozioni diventino parte della mia quotidianità dall'altra vorrei sempre entusiasmarmi davanti a quelle nuove che mi coglieranno di sorpresa. Lo stesso vale per i miei sentimenti.
Post's song : “All night long“ performed by Lione Ritchie feat.Jimmy Buffett
9/13