I conti tornano. Non mi sento attaccato alla patria natia e non ho assolutamente spirito nazionalista, che lascio tranquillamente agli ignoranti e ai provinciali. Io sono un europeo convinto o come diceva Einstein per istinto e per inclinazione. Questo viaggio ha chiarito però alcune cose. Io amo la Francia. Amo Parigi, dove vorrei vivere se fossi ricco e sarei ulteriormente felice se potessi trascorrere meravigliosi weekend in primavera e in estate in quella deliziosa terra che si chiama Provenza (Costa Azzurra compresa). Ho la erre moscia tipica dei francesi, mi piace il foie gras e quasi tutta la cucina d'Oltralpe, adoro la loro “joie de vivre” estremi inclusi, mi piacciono
A questo punto, anche se voglio un mondo di bene al Nick, potrei supporre che Pupella avesse un amante francese probabilmente calciatore che in due circostanze (mesi antecedenti la nascita di Vito e mia) si presentava a render conto.
Detto ciò le righe che seguiranno vi porteranno all'interno di quella regione del sud della Francia. che mi fa impazzire, nel cuore della Provenza.
Nelle settimane antecedenti la partenza, per la quale non avevo scelto la meta, l'Air France pubblicizzava le nuove destinazioni da Milano Malpensa a prezzi ragionevolissimi (45 euro a tratta) : Marsiglia e Tolosa. Avessi scelto la seconda mi avreste detto che allora davvero prevedo le tragedie (serial killer in questo caso), ma io non avevo dubbi sulla scelta.
E quindi Marsiglia e Provenza … Provenza, la regione dei “colori” : dall'azzurro del cielo, al blu del mare, al verde delle vallate e delle foreste fino al viola (che arriva nel periodo estivo) dei campi di lavanda. Terra di “profumi” da quelli delle essenze a quelli del mare a quelli della gastronomia locale.
Insomma un vero territorio dei “sensi” dove è ovunque il trionfo del gusto per la nouvelle cuisine di grandi chef e per il piacere nell'assaporare il vino della zona. Regione che comprende, come detto, anche la mondana Costa Azzurra e i meravigliosi piccoli borghi da me già visitati in altre stagioni. Prima tappa ad Avignone che ho raggiunto in treno dall'aeroporto di Marsiglia. Resa celebre nel passato dai Papi (sette più due AntiPapi ??) per settant'anni dall'inizio del 1300 e località che da sempre ha come primo istintivo ricordo lo storico ponte reso celebre dal motivetto musicale che tutti almeno per l'aria conoscono (Umberto e Vito anche nella lirica).
Ponte che scavalcava il Rodano per entrare nella città circondata dalle mura che proteggevano i Papi, in tempo di intrighi. Dell'antico ponte restano solo quattro arcate delle 22 originarie e questo lo fa ancora più interessante. Per chi non lo sapesse il ponte di chiama St.Benézet. Assolutamente da non perdere la visita al Palazzo dei Papi, imponente dimora dei pontefici che qui si stabilirono, come detto, per circa settant'anni e la trasformarono in un centro raffinato di letterati e artisti.
E quindi Marsiglia e Provenza … Provenza, la regione dei “colori” : dall'azzurro del cielo, al blu del mare, al verde delle vallate e delle foreste fino al viola (che arriva nel periodo estivo) dei campi di lavanda. Terra di “profumi” da quelli delle essenze a quelli del mare a quelli della gastronomia locale.
Ponte che scavalcava il Rodano per entrare nella città circondata dalle mura che proteggevano i Papi, in tempo di intrighi. Dell'antico ponte restano solo quattro arcate delle 22 originarie e questo lo fa ancora più interessante. Per chi non lo sapesse il ponte di chiama St.Benézet. Assolutamente da non perdere la visita al Palazzo dei Papi, imponente dimora dei pontefici che qui si stabilirono, come detto, per circa settant'anni e la trasformarono in un centro raffinato di letterati e artisti.
Centro pulsante della vita locale è invece la Place de l'Horloge. un'ampia piazza rettangolare ombreggiata da platani, piena di tavolini di caffè e ristoranti e di turisti su cui si affacciano il municipio e il teatro.
Avignone è una vera città contenitore di storia e cultura (famoso il festival estivo).
A pochi km, e nel mio caso a venti minuti di treno, si trova Arles. Van Gogh scelse questa città pensando che il sole della Provenza potesse sconfiggere i suoi mali interiori. Chissà se avrà fatto bene a me in questo periodo sentimental-surreale che sto vivendo. Al ritorno l'ardua sentenza. Celebre il quadro dell'eccentrico Vincent che ritrae il ponte di Langlois; il luogo è a circa cinque km fuori città e ci si arriva o col taxi (cosa che ho fatto all'andata) o a piedi (al ritorno con tanto di autostop a mezzo tragitto). Piccoli negozi e facciate colorate della case sfilano nel centro di Arles dove il maestoso Anfiteatro Romano (Les Arenes) è il monumento di riferimento.
E' praticamente intatto e ancor oggi si tiene la corrida, quella non cruenta. Adiacente l'anfiteatro c'è il Teatro Antico dove davanti a colonne romane potete sedervi su una gradinata e respirare l'atmosfera senza tempo. Bellissima anche la facciata della Cattedrale.
Ho provato per voi … lo spezzatino di carne di toro, molto saporito, grazie … ma preferisco quello di manzo.
Il sole (che porto in valigia da sempre, giusto Umberto ?) ha riscaldato e colorato tutte le mie giornate in Provenza ed ecco che quindi che l'arrivo a Marsiglia, dove ci sono piccole spiagge cittadine, era più che dovuto.
La nuova Marsiglia oserei dire. La nouvelle Marseille direbbero loro. La sua cattiva nomea da romanzi polizieschi o da malavita sono ormai solo un ricordo.
Mi ha conquistato subito. Marsiglia si sta facendo ancor più bella per via che nel 2013 sarà la capitale europea culturale e lo noti dai cantieri in alcuni punti della città.
Ho trovato splendide locations in questa città, la più antica di Francia e seconda per grandezza dopo Parigi. Il mare qui fa il buono e il cattivo tempo (più buono visto che la pubblicità reclamizza 300 giorni di sole) e il leggendario vecchio porto è il perfetto luogo di incontro e di vita. Le centinaia e centinaia di aste bianche delle imbarcazioni caratterizzano il Vecchio Porto (Vieux Port) dove all'entrata dello stesso c'è anche una fortezza (resa celebre dal romando di Dumas “Il Conte di Montecristo).
In alto e a far da sorvegliante d'onore la basilica di Notre Dame de la Garde dalla cui sommità si gode un esteso panorama, da una parte il mare col porto e dall'altra le colline rocciose che circondano e proteggono la città. Altre istituzioni cittadine sono il mercato del pesce, la leggendaria Maison du Pastis, il noto aperitivo a base di anice e la Savonnerie La Licorne dove si produce e si vende il famoso “sapone di Marsiglia” e naturalmente il mitico Fernandel. A ridosso del Vieux Port, coi i suoi vicoli stretti, con le case abbracciate l'una con l'altra e con le vecchie botteghe artigianali (saponifici compresi) c'è il Panier che è il quartiere più antico della città.
Un buon sano people watching (a me piace molto specie se in compagnia di Umberto) è il catturarne l'anima popolare seduti sulle panchine delle piccole piazzette.
Percorrete la Canebiere, l'arteria principale che in discesa arriva al porto.
Un po' di shopping ogni tanto non fa male, un po' di più al portafoglio ma … c'est la vie. Da vedere anche il capolavoro barocco della Charitè sempre nel quartiere di Panier. Da visitare invece il nuovissimo Memoriale della Marsigliese nell'edificio dove i rivoluzionari marsigliesi intonarono per la prima il canto dell'Armata del Reno che più tardi sarebbe diventato l'inno nazionale francese.
Non si può lasciare la capitale della Provenza senza provare la vera bouillabaisse, onnipresente zuppa di pesce marsigliese. Confesso che io non l'ho provata … non si sa mai per la mia allergia, anche se mi sono piegato al rito pre-serale del Pastis (l'anice non mi piace molto ma allungato, 2 cl. di Pastis e 10 cl. d'acqua, ha il suo bel perché) !
Post's song: "Dancing with myself" performed by Billy Idol
4/12
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