Mosca e il culto di Lenin.
"La tomba di Lenin è la culla della rivoluzione. Quando dubiteremo della rivoluzione o saremo sul punto di ingannarci, ci sarà sufficiente andare a contemplare Lenin". (mai così attuale questa frase in questo periodo di crisi politico-economica).
Guardando il panorama di insieme delle torri rosse del Cremlino e delle cupole multicolori della Cattedrale di S.Basilio dalle vetrate del ristorante Dimov dove mi ero fermato per consumare il mio lunner (termine coniato dal buon Umberto per unire il lunch con il dinner ) pensavo all’emozione pura provata il giorno prima quando avevo fatto visita al Mausoleo di Lenin. Si accede alla piramide di granito del Mausoleo dopo accurati controlli di sicurezza (non si possono portare all’interno macchine fotografiche e cellulari), si entra nel cuore dello stesso quasi al buio con i poliziotti agli angoli dei vari corridoi e con un silenzio di circostanza si scendono piano piano le scale arrivando al centro di questo edificio dove è esposta la salma imbalsamata di Lenin; il suo viso e le sue mani sono ben illuminati quasi a preservarne l’immortalità e l’impressione è come se stesse dormendo e da un momento all’altro potesse svegliarsi.
Lenin, con il suo carisma, Lenin e la sua opera che attraversa il tempo immutata e che continua a incarnare nel cuore dei proletari di tutto il mondo la certezza nell'avvenire di un mondo migliore.
Il culto di Lenin a Mosca lo si può vedere anche in molti punti della città. Nei busti o nelle raffigurazioni nella metropolitana, nei ritratti, nelle statue, sui distintivi o sulle magliette vendute dagli ambulanti di souvenirs. E’ un vero e proprio culto per rendere omaggio a Vladimir Ilich Uljanov, più noto come Lenin, leader bolscevico padre del partito comunista e fondatore dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Appena arrivi a Mosca oltre alle due ore avanti di orologio hai uno scontro con l’impatto visivo delle scritte che sono assolutamente indecifrabili. Il 99% sono in alfabeto cirillico e veramente inizi a sillabare ogni scritta cercando la giusta traduzione e collocazione con quello latino. Come già feci nella trasferta di due anni fa a San Pietroburgo, per studiarne i primi passi ho indossato il grembiulino nero con il fiocco azzurro (nel mio caso un giubbino grigio scuro con orlature azzurre) e visto che la mia visita a Mosca è iniziata l’indomani della finale di Champions League direi che l’omaggio all’FC Internazionale era quasi doveroso. Grazie Josè.
Mosca è soprattutto “la piazza Rossa”. Appena entri nel perimetro di questa storica piazza senti la presenza del passato e sei quasi titubante nel calpestarla. Le imponenti venti torri rosse del Cremlino fanno da vero scudo alla cittadella all’interno della quale palazzi e favolose cattedrali ricordano la grandezza degli zar. Bellissima la Cattedrale dell’Annunciazione che vede il trionfo dei bulbi dorati delle sue nove cupole. In fondo alla Piazza Rossa perfettamente in bellavista ti appare la Cattedrale di San Basilio con i suoi bulbi colorati, sfaccettati o a spirale. Irrestistibile immortalarla di giorno e di sera e io non mi sono tirato indietro e lo si vede anche dal mio book fotografico. Visitare di sera la Piazza Rossa è stata una meravigliosa sorpresa : l’illuminazione dell’insieme è perfetta e tra luci e colori sembra quasi la parata notturna di Eurodisney.
In tutta la città sono sparse chiese e cattedrali ortodosse originali sia per l’architettura delle stesse sia per i magnifici colori delle varie cupole e per gli interni con icone di una bellezza particolare, affascinante come del resto anche il soffermarsi davanti al famoso Teatro Bol’soj. Si torna indietro nel tempo. Da vedere anche i magazzini di stato Gum (l’Harrods moscovita), il palazzo ex sede del Kgb in Piazza Lubianka e il Museo di Storia Contemporanea con pezzi unici del periodo comunista.
La città è facile da visitare. Gli enormi vialoni con un traffico di auto quasi imbarazzante suggeriscono di prendere la metropolitana e qui davvero si entra in un altro mondo. La metropolitana è sicuramente un’attrattiva di Mosca.
La cosa sbalorditiva che si intuisce subito è la successione dei vagoni in arrivo e partenza che mai in nessun momento della giornata supera la soglia dei due minuti con una media tra il minuto e il minuto e mezzo. Il prezzo del biglietto è irrisorio e vista la grandezza della città, è molto conveniente usufruire di questo mezzo. Ci sono 12 linee e quando superi lo scoglio iniziale dell’incomprensione delle insegne delle stazioni tutto risulterà facile e quasi divertente. Si accede alle banchine dopo una discesa con lunghissime scale mobili interminabili : ho visto gente che leggeva libri e giornali durante il tragitto (almeno due minuti effettivi). Appena arrivi alle banchine ti si apre un mondo architettonico incredibile. L'impressione è di stare in una sala di un palazzo. La ricchezza dei materiali, dei vari marmi e delle pietre dure fanno di ogni fermata un'opera d'arte. I complessi sotterranei sono ornati con statue, mosaici, statue, dipinti di celebri artisti del paese, vetrate. E’ un museo sotterraneo e vale almeno una visita di mezza giornata.
La metropolitana di Mosca ha la prima corsa alle 5.30 e l'ultima alle 2.
Per il mio sostentamento alimentare, dopo la prima colazione abbondante e ricca dello Sheraton Palace (grazie a mio fratello Roberto ho potuto usufruire di una tariffa speciale) mi sono dedicato alla mia nuova specialità … il pranzo e la cena insieme nel tardo pomeriggio quasi un afternoon tea britannico. Per questa mia passione sono andato in due ottimi ristoranti il Kafé Puskin sulla Tverskaja viale principale che porta al centro e il Dimov sul lungofiume. Ho provato nelle due versioni la Oliv’e Salad (dal nome del cuoco Olivier che l’ha inventata qui) che altro non è che la specialissima rielaborazione dell’insalata russa. Bellissime presentazioni e ottima qualità degli ingredienti. Poi ho assaggiato i pelmeni (ravioli ripieni di carne provati nella versione mista manzo, suino e agnello), la zuppa borsh (barbabietole e panna acida), una cotoletta di pollo alla Kiev impreziosità dalla salsa all’aglio e dolci di ottima fattura (carpaccio di fragole e profiterol al caramello).
Per concludere i miei doverosi ringraziamenti vanno a Vittoria che mi ha regalato il biglietto aereo (meglio sarebbe dire i biglietti aerei visto che ho fatto scalo a Zurigo all’andata e a Monaco di Baviera al ritorno) e che mi ha permesso di trasferirmi in una città che ho sempre desiderato visitare e che non pensavo fosse così bella fino a quando non l’ho vista di persona. Sarò sempre riconoscente per il suo gesto.
All’aeroporto Domodedovo di Mosca ho passato l’esame del body scanner e la mia costola è risultata in via di guarigione …
"La tomba di Lenin è la culla della rivoluzione. Quando dubiteremo della rivoluzione o saremo sul punto di ingannarci, ci sarà sufficiente andare a contemplare Lenin". (mai così attuale questa frase in questo periodo di crisi politico-economica).
Guardando il panorama di insieme delle torri rosse del Cremlino e delle cupole multicolori della Cattedrale di S.Basilio dalle vetrate del ristorante Dimov dove mi ero fermato per consumare il mio lunner (termine coniato dal buon Umberto per unire il lunch con il dinner ) pensavo all’emozione pura provata il giorno prima quando avevo fatto visita al Mausoleo di Lenin. Si accede alla piramide di granito del Mausoleo dopo accurati controlli di sicurezza (non si possono portare all’interno macchine fotografiche e cellulari), si entra nel cuore dello stesso quasi al buio con i poliziotti agli angoli dei vari corridoi e con un silenzio di circostanza si scendono piano piano le scale arrivando al centro di questo edificio dove è esposta la salma imbalsamata di Lenin; il suo viso e le sue mani sono ben illuminati quasi a preservarne l’immortalità e l’impressione è come se stesse dormendo e da un momento all’altro potesse svegliarsi.
Lenin, con il suo carisma, Lenin e la sua opera che attraversa il tempo immutata e che continua a incarnare nel cuore dei proletari di tutto il mondo la certezza nell'avvenire di un mondo migliore.
Il culto di Lenin a Mosca lo si può vedere anche in molti punti della città. Nei busti o nelle raffigurazioni nella metropolitana, nei ritratti, nelle statue, sui distintivi o sulle magliette vendute dagli ambulanti di souvenirs. E’ un vero e proprio culto per rendere omaggio a Vladimir Ilich Uljanov, più noto come Lenin, leader bolscevico padre del partito comunista e fondatore dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Appena arrivi a Mosca oltre alle due ore avanti di orologio hai uno scontro con l’impatto visivo delle scritte che sono assolutamente indecifrabili. Il 99% sono in alfabeto cirillico e veramente inizi a sillabare ogni scritta cercando la giusta traduzione e collocazione con quello latino. Come già feci nella trasferta di due anni fa a San Pietroburgo, per studiarne i primi passi ho indossato il grembiulino nero con il fiocco azzurro (nel mio caso un giubbino grigio scuro con orlature azzurre) e visto che la mia visita a Mosca è iniziata l’indomani della finale di Champions League direi che l’omaggio all’FC Internazionale era quasi doveroso. Grazie Josè.
Mosca è soprattutto “la piazza Rossa”. Appena entri nel perimetro di questa storica piazza senti la presenza del passato e sei quasi titubante nel calpestarla. Le imponenti venti torri rosse del Cremlino fanno da vero scudo alla cittadella all’interno della quale palazzi e favolose cattedrali ricordano la grandezza degli zar. Bellissima la Cattedrale dell’Annunciazione che vede il trionfo dei bulbi dorati delle sue nove cupole. In fondo alla Piazza Rossa perfettamente in bellavista ti appare la Cattedrale di San Basilio con i suoi bulbi colorati, sfaccettati o a spirale. Irrestistibile immortalarla di giorno e di sera e io non mi sono tirato indietro e lo si vede anche dal mio book fotografico. Visitare di sera la Piazza Rossa è stata una meravigliosa sorpresa : l’illuminazione dell’insieme è perfetta e tra luci e colori sembra quasi la parata notturna di Eurodisney.
In tutta la città sono sparse chiese e cattedrali ortodosse originali sia per l’architettura delle stesse sia per i magnifici colori delle varie cupole e per gli interni con icone di una bellezza particolare, affascinante come del resto anche il soffermarsi davanti al famoso Teatro Bol’soj. Si torna indietro nel tempo. Da vedere anche i magazzini di stato Gum (l’Harrods moscovita), il palazzo ex sede del Kgb in Piazza Lubianka e il Museo di Storia Contemporanea con pezzi unici del periodo comunista.
La città è facile da visitare. Gli enormi vialoni con un traffico di auto quasi imbarazzante suggeriscono di prendere la metropolitana e qui davvero si entra in un altro mondo. La metropolitana è sicuramente un’attrattiva di Mosca.
La cosa sbalorditiva che si intuisce subito è la successione dei vagoni in arrivo e partenza che mai in nessun momento della giornata supera la soglia dei due minuti con una media tra il minuto e il minuto e mezzo. Il prezzo del biglietto è irrisorio e vista la grandezza della città, è molto conveniente usufruire di questo mezzo. Ci sono 12 linee e quando superi lo scoglio iniziale dell’incomprensione delle insegne delle stazioni tutto risulterà facile e quasi divertente. Si accede alle banchine dopo una discesa con lunghissime scale mobili interminabili : ho visto gente che leggeva libri e giornali durante il tragitto (almeno due minuti effettivi). Appena arrivi alle banchine ti si apre un mondo architettonico incredibile. L'impressione è di stare in una sala di un palazzo. La ricchezza dei materiali, dei vari marmi e delle pietre dure fanno di ogni fermata un'opera d'arte. I complessi sotterranei sono ornati con statue, mosaici, statue, dipinti di celebri artisti del paese, vetrate. E’ un museo sotterraneo e vale almeno una visita di mezza giornata.
La metropolitana di Mosca ha la prima corsa alle 5.30 e l'ultima alle 2.
Per il mio sostentamento alimentare, dopo la prima colazione abbondante e ricca dello Sheraton Palace (grazie a mio fratello Roberto ho potuto usufruire di una tariffa speciale) mi sono dedicato alla mia nuova specialità … il pranzo e la cena insieme nel tardo pomeriggio quasi un afternoon tea britannico. Per questa mia passione sono andato in due ottimi ristoranti il Kafé Puskin sulla Tverskaja viale principale che porta al centro e il Dimov sul lungofiume. Ho provato nelle due versioni la Oliv’e Salad (dal nome del cuoco Olivier che l’ha inventata qui) che altro non è che la specialissima rielaborazione dell’insalata russa. Bellissime presentazioni e ottima qualità degli ingredienti. Poi ho assaggiato i pelmeni (ravioli ripieni di carne provati nella versione mista manzo, suino e agnello), la zuppa borsh (barbabietole e panna acida), una cotoletta di pollo alla Kiev impreziosità dalla salsa all’aglio e dolci di ottima fattura (carpaccio di fragole e profiterol al caramello).
Per concludere i miei doverosi ringraziamenti vanno a Vittoria che mi ha regalato il biglietto aereo (meglio sarebbe dire i biglietti aerei visto che ho fatto scalo a Zurigo all’andata e a Monaco di Baviera al ritorno) e che mi ha permesso di trasferirmi in una città che ho sempre desiderato visitare e che non pensavo fosse così bella fino a quando non l’ho vista di persona. Sarò sempre riconoscente per il suo gesto.
All’aeroporto Domodedovo di Mosca ho passato l’esame del body scanner e la mia costola è risultata in via di guarigione …
Post's song : "Russian Anthem"
5/10