"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

dimanche, octobre 25, 2009

Rosso Istanbul

In attesa di imbarcarmi sul volo Alitalia AZ 709 che mi avrebbe riportato a Milano ho iniziato a scrivere il post dalla zona wi-fi dell'aeroporto Ataturk di Istanbul col mio nuovissimo mini-pc Vaio della Sony. Il solito dilemma del titolo ma anche molte idee sullo stesso che spaziavano da parole in inglese come sogno, fuori dalla realtà, tramonti color rosso e arancione, bagni turchi, gatti, moschee ecc.ecc.
La scelta non è stata facile e allora ho deciso di abbinarlo alla spettacolare fotografia del tramonto che ho scattato nel ritorno dal giro in battello sul Bosforo come omaggio alle due meraviglie che ho "vissuto" di più in questo viaggio.
Istanbul è una città affascinante, per certi versi davvero fuori dal tempo e dalla realtà (come mi aveva raccontato una mia amica descrivendomi il suo viaggio di qualche anno fa) soprattutto se ti immergi completamente nelle abitudini di vita dei suoi abitanti. Istanbul seduce per l'inimmaginabile miscellanea e il contrasto magico di modi di vita, stili architettonici, popolazioni, quartieri, religioni. Chiunque visiti la città rimarrà sorpreso dal suo inconfondibile aspetto, dominato da monumentali moschee e da massicci minareti. Al contrario di come si penserebbe il ritmo di vita procede lento con l'immancabile tè turco offerto in ogni occasione e le interminabili partite a backgammon agli angoli di strada dove anche i tantissimi gatti hanno la loro giusta collocazione. Nei grandi bazaar le contrattazioni avvengono senza la frenesia che si pensa tipica di questi posti e chi non ha nulla da vendere offre servizi : ecco allora il lustrascarpe con il suo baldacchino luccicante e variopinto o il pesapersone ambulante. L'impatto visivo con la città è stato elettrizzante e man mano che l'automobile dell'hotel procedeva dall'aeroporto al centro storico si intravedevano i profili delle cupole e dei minareti delle moschee illuminate con il Mar di Marmara come a vegliare su di loro. L'hotel che avevo scelto era molto accogliente con una stanza grandissima per una singola (letto matrimoniale, due poltrone, un divano, due scrittoi, TV a schermo piatto tutto ben amalgamato in un ambiente caldo con luci soffuse e tanto di tappeti lungo il corridoio di entrata della stanza. La colazione veniva servita all'ultimo piano su una terrazza con vista sul Mar di Marmara col sole del mattino che entrava dalla vetrata).
Il tempo di sistemare frettolosamente i miei piccoli bagagli e di custodire il computer nella cassetta di sicurezza della hall dell'albergo e via verso il centro per mangiare qualcosa (mi riesce sempre bene questa parte).
Nel brevissimo tragitto a piedi la visione della Moschea Blu illuminata era di forte emozione. Mentre poi assaggiavo un buon kebap di pollo ecco che appare la prima attrazione : la danza dei dervisc. Uomini baffuti con tipico cappello lungo e con vesti bianche seguono la musica continuando a volteggiare su se stessi senza perdere l'equilibrio. E' ipnotizzante e per certi versi rilassante. Faccio in tempo a scattare le prime fotografie della danza che mi catapulto a brevissima distanza nella grande area dei più importanti monumenti che hanno sede proprio uno di fronte l'altro. Si tratta della Moschea Blu (ancora attiva e chiamata così per i suoi 20.000 pezzi di ceramica blu di Iznik) e della Basilica di Aya Sofya (nei suoi trascorsi anche moschea e ora diventata museo con una meravigliosa architettura d'insieme). Sono gigantesche e ti lasciano col fiato sospeso. Mi sono riproposto, vista la vicinanza con l'hotel, di rifotografarle di giorno in quanto veramente suggestive; lo avrei fatto per tutti i giorni a seguire perchè appena ci passi davanti senti l'impulso di immortalarle per migliorare uno scatto precedente o semplicemente per coglierle sotto un'altra luce. Istanbul già Bisanzio e già Costantinopoli, tre nomi differenti che richiamano tre epoche storiche diverse, ma che indicano anche un'unica realtà : il punto d'incontro tra due continenti, Asia ed Europa. Istanbul si trova in una posizione geografica fantastica. E' una vera porta tra occidente e oriente. Con il battello in meno di dieci minuti si passa dalla zona europea a quella asiatica (in automobile attraversando il moderno ponte sul Bosforo ci si impiega ancora di meno). E' emozionante questa cosa o almeno per me è stato così.
Attualmente Istanbul è un misto incredibile tra oriente e occidente che la rende una città speciale e passeggiare nel quartiere di Sultanhamet all'interno delle mura tra moschee, musei, bazaar è come andare a spasso tra il passato e il presente. Il ponte Galata (con i suoi pescatori permanenti) separa questo quartiere con quello della Istanbul moderna (siamo sempre nella zona europea), mentre la parte asiatica è più trascurata dal turismo di massa e quindi ha mantenuto il proprio carattere quotidiano. Le tre vie di navigazione (Mar di Marmara, Bosforo e Corno d'Oro) hanno un ruolo importante nella vita della città e il traffico nautico è molto intenso. Nel giro in battello sul Bosforo ho visto oltre ai tramonti di una bellezza indescrivibile anche delle meravigliose ville e case della parte asiatica.Da buon turista (per fortuna più mattiniero degli altri) ho visitato il Palazzo di Topkapi (il palazzo dei Sultani con il meraviglioso harem, i cortili, i chioschi, le porte e dove nella tesoreria vengono custoditi il celebre (anche nei film) pugnale e il diamante a cucchiaio. E poi le Moschee (ce ne sono tantissime) più famose, oltre a quelle già citate, quella grandissima del Sultano Solimano (con il suo mausoleo) e quella più piccola di Ortakoy, la più suggestiva per me per il suo punto strategico sul Bosforo adiacente il grande ponte. Ogni giorno ho fatto visita a una moschea seguendo il rito (obbligatorio) del togliersi le scarpe e dicendo una preghiera. Meritano una citazione a parte i due bazaar più battuti, il Grande Bazaar dove si vende praticamente di tutto e dove ci si diverte tranquillamente nel perdersi nei suoi vicoli stretti e affollati e quello delle Spezie un mercato alimentare coloratissimo e profumatissimo. Da segnalare anche la visita alla Yerebatan Sarnici, una cisterna sotterranea di epoca bizantina con 336 colonne tra le quali spiccano quelle raffiguranti la Medusa. Ho utilizzato tutti i mezzi di trasporto a disposizione per visitare la città : autobus, metrò, funicolare, tram nuovi, tram vecchio rosso, battelli e bus della city sightseeing.
Ora posso concludere il mio personale racconto con le due "attrazioni" che da sole e meglio ancora insieme valgono il prezzo e la bellezza di questo soggiorno a Istanbul.
1) l'escursione sul battello che naviga lungo il Bosforo.
Difficile da descrivere la bellezza dei colori straordinari del tramonto sulla città al rientro dalla navigazione. Quasi ci si commuove. Ho fatto una miriade di fotografie dello skyline delle Moschee con lo sfondo naturale di color rosso arancione. Da provare e riprovare sempre nel tardo pomeriggio con il vento leggero che aleggia su di voi e che spazza via tutti i pensieri cattivi.
2) la visita del bagno turco (hamam).
Una vera scoperta. Si dice (ho letto) che la persona che non ha mai provato un bagno turco non è mai stata veramente pulita. Cosa succede oltrepassando la soglia di entrata ? Si viene sistemati in spogliatoi personali, dove ci si cambia, si ripongono gli abiti e gli oggetti di valore e poi ci si avvolge nell'asciugamano fornito in dotazione insieme ai sandali. A questo punto l'inserviente ti conduce nel cuore dell'hamam, la sala del vapore. Qui ci sdraia sul tavolo circolare di marmo bollente (almeno mezz'ora per far sì che dai pori vengano eliminate le tossine) con vista interna della cupole dove filtra la luce; in seguito vi bagnano con acqua calda e vi insaponano massaggiandovi energicamente col guanto di crine per togliere tutte le impurità. A questo punto si passa nella seconda sala dove ti praticano uno shampoo e ti risciacquano tutto il corpo con acqua fredda. In seguito si viene tamponati con nuovi asciugamani prima di essere sottoposti al massaggio con olii essenziali da parte di un altro inserviente. Al termine di questo una magnifica doccia rigenerante e sì è belli come nuovi. Io ho voluto provare i due complessi termali più antichi di Istanbul il Cemberlitas Hamami e il Cagaloglu Hamami preferendo il primo per ambiente e trattamenti sebbene il secondo faccia parte del libro "I mille luoghi da vedere nela vita" di Patricia Schultz.
Quella del bagno turco è un'esperienza unica da provare assolutamente in un viaggio a Istanbul. Per dirla in breve se mi avessero proposto di farmi un tatuaggio (vedi il film Marrakech Express sempre fonte di ispirazione) me lo sarei fatto fare tanto si è fuori dalla realtà. Ho scritto molto ma avrei potuto aggiungere altro ancora su questo affascinante viaggio in terra turca, ma preferisco, per non annoiare il lettore, rispondere alla eventuali domande se mai mi verranno poste.
Potrei non concludere con la parte gastronomica ? Certo che no. Ho assaggiato i vari kebap (agnello, pollo, manzo), le kofte (polpette di carne macinata alla griglia), i sis (spiedini), la salsa affumicata di melanzane (la mia preferita) e ancora i meravigliosi dolci al miele (baklave alle noci o al pistacchio su tutti) o le gelatine tipiche (lokum) al sapore di pistacchio, arancia, mandorla, acqua di rosa che qui chiamano tutti "delizie turche".
Il succo fresco di melograno è la bevanda principe a tutte le ore della giornata.
Non ho provato il caffè turco per via del fondo corposo che si forma nella tazzina, ma ho provato più volte il loro tè e il tempo si ferma.

PS ringrazio la mamma di Flo, con la quale ho volato nell'andata, per i suoi racconti di Istanbul e per i preziosi consigli.

Post's song : "Turn it into hate" performed by Graham Parker
10/9