Nemmeno il tempo di scendere dall’aereo arancione Easyjet che ci riportava a casa dalla vacanza in Grecia che Betty Vito e io salivamo su quello diretti per Parigi. Il titolo del post è un omaggio a un album e a una canzone dell’artista americano Jimmy Buffett (del quale Vito conosce bene il repertorio musicale) e cosa di meglio di un suo concerto per festeggiare i nostri (di Vito e miei) trentanni di Parigi ?
Assistere a un concerto di Jimmy Buffett e la sua The Coral Refeer Band significa star dentro e far parte di una vera e proprio festa, gioiosa, briosa, effervescente. Jimmy Buffett con il suo modo di vivere ha creato un mondo a sé, un mondo a parte, con Margaritaville capitale e con tanto di radio privata linea aerea negozi ristoranti cafès etc. etc. : una sorta di luogo incantato, solare, colorato, piacevole. http://www.margaritaville.com/
Si è immediatamente attratti (anche per chi non conosce la sua musica) perché ci si sente immersi nel suo mondo. Chiudi gli occhi e vedi mare cristallino, sole, spiagge bianche, palme, amache. Un posto dove molti vorrebbero vivere e in effetti per lui questo posto è reale, dato che vive a Key West in Florida un vero e proprio distaccamento dei Caraibi. La sua bravura e capacità è quella di trasportarci lì con la sua musica : influenze caraibiche, ritmi travolgenti, lenti d’atmosfera, country; il tutto con l‘inconfondibile suono delle steel drums. Noi ci eravamo preparati all’evento portandoci nella valigia camicie hawaiiane, ghirlande, cappellini, occhiali da sole. I suoi fans più sfegatati (la maggioranza americani) indossava una varietà di abiti con tutti gli accessori possibili del caso : cappellini con pinne di squalo o con pappagalli, gonnelline in paglia, veramente di tutto e di più. L’appuntamento era al teatro Le Cigale (zona Montmartre) per questo party internazionale in stile tropicale parigino. Il concerto è stato proprio come ci si aspettava e per più di due ore si è respirata l’aria dei Caraibi.
Tornando al nostro festeggiarci in Parigi, ancora con la crema solare di Mykonos addosso, avevamo deciso (prenotando in anticipo) di regalarci (anche il Nick ci ha messo del suo) una cena al ristorante L’Ecaille di proprietà di Gerard Depardieu, Ci aspettavano una coppa di champagne e piatti di pesce del giorno come da lista scritta su una lavagnetta all’entrata e all’interno del locale.
Cosa di può fare a Parigi in un weekend conoscendola veramente bene e con un sole meraviglioso ?
Un mix di bonheur grandeur touristique : foto a Champ de Mars con la Tour Eiffel a proteggerci, lunghissime passeggiate con lo sguardo sempre in alto per ammirare la meravigliosa architettura delle case parigine con mansarde superlative (il mio sogno come detto più volte), gironzolando per il nostro quartiere preferito Montparnasse-Saint Germain, poi un tour serale a Place Vendome di sera con intrusione al celebrato Ritz Hotel, un pranzo da Fauchon riferimento principe per il lusso alimentare, la vista panoramica sui tetti di Parigi dall’ultimo piano del Centre Pompidou e a chiudere la visita culturale del bellissimo Museo dell’Orangerie con le due superlative sale ovali delle ninfee di Monet e un’ottima collezione di tele di Renoir Picasso Gaughin, Utrillo, Matisse … Cos’altro ? Notre Dame, Champs Elyseès, Arc de Triomphe, Sacre Coeur, Quartier Latin, Les Halles, Rue Rivoli, Eliseo, Opera, Assembleè Nationale, Madeleine. Non vi racconto delle straordinarie proprietà culinarie francesi ma segnalo solo due perle fuori dai possibili classici menù : la truffade, piatto tradizionale della cucina del Cantal (zona dell’Auvergne) a base di patate formaggio fuso e tanto aglio gustata al ristorante Plomb du Cantal di Montparnasse e il vino bianco Anjou prodotto da Gerard Depardieu nella tenuta del suo Chateu de Tignè assaporato all’Ecaille di cui sopra.
Su Parigi in questi anni ho sempre scritto molto ma ogni volta mi sorprende per bellezza e modo di vivere.
Le stupende camminate sul suolo parigino (vi assicuro chilometri su chilometri), il concerto party di Jimmy Buffett e tutto quello che Parigi ogni volta ci offre ci hanno fatto festeggiare nel modo migliore questi trentanni omaggio a questa meravigliosa città. In questi 30 anni l’ho visitata in tutte le stagioni, arrivandoci con il camper, con la macchina, col treno, con l’aereo. Mi sento veramente a casa qui, sto proprio bene.
E chissà se davvero un giorno quella casa …
À bientôt Paris.
.
PS ogni volta che andiamo a Parigi incontriamo un artista (l‘anno scorso fu Stanley Tucci) … questa volta sull’autobus n. 68 che ci riportava all’hotel prima della partenza abbiamo fatto conoscenza con l’attrice Catherine Frot sconosciuta ai più ma non per noi che siamo innamorati delle commedie del cinema francese.
Assistere a un concerto di Jimmy Buffett e la sua The Coral Refeer Band significa star dentro e far parte di una vera e proprio festa, gioiosa, briosa, effervescente. Jimmy Buffett con il suo modo di vivere ha creato un mondo a sé, un mondo a parte, con Margaritaville capitale e con tanto di radio privata linea aerea negozi ristoranti cafès etc. etc. : una sorta di luogo incantato, solare, colorato, piacevole. http://www.margaritaville.com/
Si è immediatamente attratti (anche per chi non conosce la sua musica) perché ci si sente immersi nel suo mondo. Chiudi gli occhi e vedi mare cristallino, sole, spiagge bianche, palme, amache. Un posto dove molti vorrebbero vivere e in effetti per lui questo posto è reale, dato che vive a Key West in Florida un vero e proprio distaccamento dei Caraibi. La sua bravura e capacità è quella di trasportarci lì con la sua musica : influenze caraibiche, ritmi travolgenti, lenti d’atmosfera, country; il tutto con l‘inconfondibile suono delle steel drums. Noi ci eravamo preparati all’evento portandoci nella valigia camicie hawaiiane, ghirlande, cappellini, occhiali da sole. I suoi fans più sfegatati (la maggioranza americani) indossava una varietà di abiti con tutti gli accessori possibili del caso : cappellini con pinne di squalo o con pappagalli, gonnelline in paglia, veramente di tutto e di più. L’appuntamento era al teatro Le Cigale (zona Montmartre) per questo party internazionale in stile tropicale parigino. Il concerto è stato proprio come ci si aspettava e per più di due ore si è respirata l’aria dei Caraibi.
Tornando al nostro festeggiarci in Parigi, ancora con la crema solare di Mykonos addosso, avevamo deciso (prenotando in anticipo) di regalarci (anche il Nick ci ha messo del suo) una cena al ristorante L’Ecaille di proprietà di Gerard Depardieu, Ci aspettavano una coppa di champagne e piatti di pesce del giorno come da lista scritta su una lavagnetta all’entrata e all’interno del locale.
Cosa di può fare a Parigi in un weekend conoscendola veramente bene e con un sole meraviglioso ?
Un mix di bonheur grandeur touristique : foto a Champ de Mars con la Tour Eiffel a proteggerci, lunghissime passeggiate con lo sguardo sempre in alto per ammirare la meravigliosa architettura delle case parigine con mansarde superlative (il mio sogno come detto più volte), gironzolando per il nostro quartiere preferito Montparnasse-Saint Germain, poi un tour serale a Place Vendome di sera con intrusione al celebrato Ritz Hotel, un pranzo da Fauchon riferimento principe per il lusso alimentare, la vista panoramica sui tetti di Parigi dall’ultimo piano del Centre Pompidou e a chiudere la visita culturale del bellissimo Museo dell’Orangerie con le due superlative sale ovali delle ninfee di Monet e un’ottima collezione di tele di Renoir Picasso Gaughin, Utrillo, Matisse … Cos’altro ? Notre Dame, Champs Elyseès, Arc de Triomphe, Sacre Coeur, Quartier Latin, Les Halles, Rue Rivoli, Eliseo, Opera, Assembleè Nationale, Madeleine. Non vi racconto delle straordinarie proprietà culinarie francesi ma segnalo solo due perle fuori dai possibili classici menù : la truffade, piatto tradizionale della cucina del Cantal (zona dell’Auvergne) a base di patate formaggio fuso e tanto aglio gustata al ristorante Plomb du Cantal di Montparnasse e il vino bianco Anjou prodotto da Gerard Depardieu nella tenuta del suo Chateu de Tignè assaporato all’Ecaille di cui sopra.
Su Parigi in questi anni ho sempre scritto molto ma ogni volta mi sorprende per bellezza e modo di vivere.
Le stupende camminate sul suolo parigino (vi assicuro chilometri su chilometri), il concerto party di Jimmy Buffett e tutto quello che Parigi ogni volta ci offre ci hanno fatto festeggiare nel modo migliore questi trentanni omaggio a questa meravigliosa città. In questi 30 anni l’ho visitata in tutte le stagioni, arrivandoci con il camper, con la macchina, col treno, con l’aereo. Mi sento veramente a casa qui, sto proprio bene.
E chissà se davvero un giorno quella casa …
À bientôt Paris.
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PS ogni volta che andiamo a Parigi incontriamo un artista (l‘anno scorso fu Stanley Tucci) … questa volta sull’autobus n. 68 che ci riportava all’hotel prima della partenza abbiamo fatto conoscenza con l’attrice Catherine Frot sconosciuta ai più ma non per noi che siamo innamorati delle commedie del cinema francese.
Post’s song : “Lage nom ai” performed by Jimmy Buffett
9/9