"Voyager vous laisse d'abord sans voix, avant de vous transformer en conteur."

vendredi, mars 30, 2007

Il cielo sopra Dublino

Questa piccola vacanza nella capitale d'Irlanda l'ho decisa proprio all’ultimo minuto.
E' la prima volta che mi succede.
E’ stato un vero tira e molla sul partire in questo periodo, per via della mia sintomatologia psico-fisica ancora non risolta che mi trascino da circa tre mesi. Invitato con fermezza dal sostituto del mio medico di base a cambiare aria per qualche giorno, alla fine ho prenotato al "volo" le due tratte con Aer Lingus e Ryanair e lasciandomi la sorpresa della scoperta di un B&B o di un hotel una volta atterrato sul suolo dublinese.
Non ricordandomela bene, ci ero stato di sfuggita nel 1996 con Silvia Betty e Vito, ho comprato di corsa la mia fedele guida Cartonville a prezzo pieno (non me ne voglia l’amica del Touring) e sono partito alla volta della città degli U2. L’aeroporto dista pochissimi chilometri dal centro ed è servito da varie compagnie di bus senza alcun periodo di attesa.
Fortunato per il tempo (sole e niente pioggia) mi sono goduto questa splendida capitale che si visita facilmente a piedi nel centro storico e che col City Tour si completa laddove i posti sono leggermente fuori mano (Phoenix Park e la fabbrica della Guinness). Ho trovato un bellissimo hotel in Dame Street in pieno centro, un po’ costoso come del resto il vivere da turista a Dublino: siamo sulla stessa lunghezza d’onda economica di Londra.
Città di letterati (Joyce, Beckett, Wilde, Shaw, Yeats), di artisti del calibro della già citata rock band più famosa al mondo, di birra (Guinness), di whisky (Jameson), nonché di parchi adorabili come il rilassante Saint Stephen Green’s, il Merrion Square e i sorprendenti giardini Iveagh. Più lontano c’è anche il meraviglioso e gigantesco Phoenix Park (il più vasto d’Europa) con i suoi campi da cricket e i suoi boschi popolati da daini.
Nella zona dove ho trovato alloggio c’è sempre grande vivacità lungo le strade pedonali comprese tra Grafton Street, con i suoi negozi eleganti e l’animato quartiere di Temple Bar. Sempre lì vicino c'è il Trinity College che è la più antica università dell’isola.
Studenti famosi ne hanno percorso gli ampi cortili e altrettanti ne stanno respirando l’atmosfera di un tempo. Non posso dimenticare la celebre cattedrale di San Patrizio (la più vasta d’Irlanda) e la Christ Church Cathedral.
La città è divisa in due dal fiume Liffey che taglia l’elegante zona sud (che ho menzionato finora) da quella più popolare a nord che ha nel lungo viale di O’Connel Street il suo cuore pulsante.
I negozi di Henry Street e Talbot Street rendono vivacissimo questo quartiere trasformandolo in un vero e proprio bazar. Sempre a nord si può visitare l’antica distilleria di whisky della Jameson.
Un discorso a parte merita la fabbrica della birra più famosa d’Irlanda (Guinness) dove c’è il museo e lo store plurivisitato ogni giorno. All’ultimo piano al Gravity Bar si può gustare una pinta della scura Guinness (compresa nel prezzo di entrata) affacciati a una vetrata con vista spettacolare sulla città. Piccola considerazione personale : la Guinness non mi piace a parte il colore che mi ricorda tanto l’adorata Coca-Cola.
Che altro ? Che ho mangiato fish’n’chips, sia nella versione fresh che in quella smoke (affumicato) seduto a un tavolo di un ristorante o al volo in mezzo alla gente nel classico cartoccio. La prima sera in un ottimo e sempre affollato ristorante di Temple Bar, il Gallagher’s Boxty, ho gustato il classico e tradizionale Irish Stew (spezzatino con patate carote e cavolo). Da soli si ha più difficoltà nel trovare posto nei ristoranti, questo è il prezzo che ho dovuto pagare.
Ricordo con particolare piacere la pausa torta e caffè all’interno del Powercourt Centre : posto davvero rilassante e luminoso per il grande lucernario.
Al mattino (per fortuna compreso nel prezzo della camera) ho provato sia il Full Irish breakfast che il Vegetarian breakfast … si può fare per i giorni giusti della vacanza in quanto non sono abituato a uova, salsicce, funghi, pudding, patate e pomodori come primi alimenti del mattino. Al pane tostato spalmato di burro salato e di marmellata di arance non potrei però rinunciare specialmente se inzuppato nel caffè stile americano colorato dell’amatissimo latte.
Da ricercare come una caccia al tesoro le statue sparse per la città, le più fotografate sono quelle di James Joyce (Talbot Street), Oscar Wilde (all’interno del Merrion Square) e la Molly Malone Statue (inizio di Grafton Street) la pescivendola simbolo degli ambulanti che ha dato ispirazione alla più celebre canzone di Dublino, come mi aveva accennato l’amica Donatella.
Mi stavo dimenticando del ponte sul fiume Liffey che ho fotografato a tutte le ore, l’Ha’penny Bridge, battezzato così perché un tempo per attraversarlo bisognava pagare mezzo penny. Pub, caffè, librerie, negozi di antiquariato, bar, ristoranti, musica, balli, parchi, giardini e ancora le coloratissime porte del tempo georgiano …. Questa è Dublino.


Post's song : Looking for James Joyce's Grave performed by Andy White
3/7